LA STRUTTURA DEL MAJESTIC 12 FASCISTA





Guglielmo Marconi, presidente formale Gabinetto RS/33


Benito Mussolini, primo referente del Gabinetto



Italo Balbo, secondo referente Gabinetto RS/33, ala antigermanica



Galeazzo Ciano, secondo referente (antigermanico)



Francesco Severi, matematico, Un. La Sapienza, clan dei professori



Giancarlo Vallauri, elettrotecnico, Pontifica Accademia, clan dei professori



Filippo Bottazzi, biologo, clan dei professori



Gaetano Arturo Crocco, ingegnere, clan dei professori



Dante De Blasi, medico, clan dei professori



Romualdo Pirotta, botanico, clan dei professori



Francesco Giordani, chimico, clan dei professori












L'AMICIZIA DEL FUEHRER CON IL GABINETTO RS/33 Nei suoi scritti Mister X accenna ad una dichiarazione di amicizia del Fuehrer nei confronti delle gerarchie fasciste (leggasi, Gabinetto RS/33) ed acclude al riguardo una velina dell'Ansa fascista, la Stefani. Una ricerca sul quotidiano del PNF, Il Popolo d'Italia del 10-5-38, in prima pagina, conferma la notizia (che Mister X aveva fornito senza data).









cortesia Paolo Fiorino


SI APRONO I DOSSIER ED EMERGONO SCONCERTANTI DOCUMENTI DEL VENTENNIOUn filmato trafugato dagli archivi dell'Istituto Luce mostra le spedizioni segrete degli esoteristi nazisti in oriente. Ed altro materiale fuoriesce dagli archivi nazisti e fascisti.Berlino, 30 aprile 1945. Le truppe sovietiche comandante da Elena Rhzevskaja sono appena entrate nei sotterranei della Cancelleria del Reich. Cercano Hitler ed invece, al suo posto, trovano i 


cadaveri di alcuni monaci tibetani, vestiti con le uniformi delle SS. Si scoprirà in seguito che quegli uomini, suicidatisi in nome della fedeltà al fuehrer, facevano parte di un interscambio con le alte autorità tibetane. Anni prima una spedizione di nazisti aveva raggiunto il Tibet. Ufficialmente si diceva cercassero i cavalli tibetani nani, una razza particolarmente resistente al freddo, da utilizzare per la campagna di Russia; in realtà erano alla ricerca del mitico Loto Azzurro, il Santo Graal tibetano, un fiore (o qualcosa d'altro) capace di conferire l'immortalità. Non lo trovarono, ma in ogni caso incontrarono il Dalai Lama e lo convinsero ad abbracciare la fede nello svastica (al maschile). Chiesero ed ottennero di poter portare in patria alcuni monaci maghi, per addestrare nelle arti tibetane i propri medium e sensitivi; in cambio, alcuni nazisti dovettero restare nella lamaseria; uno di questi era un inglese, a nome Cyril Hoskins; prese il nome di Lobsang Rampa ed in seguito, a guerra finita, si inventò una finta biografia che raccontò nel volume "Il terzo occhio".



IL FILMATO SCOMPARSOLe sequenze del filmato scomparso
  

Questa è la leggenda, ripresa in parte nel libro "Il mattino dei maghi " (Mondadori) da Louis Pauwels e Jacques Bergier. Quanto ci sia di vero, in questa storia, è difficile da stabilirsi. Nelle memorie di Elena Rhzevskaja ("La fine di Hitler"), che abbiamo letto, non si accenna minimamente al ritrovamento dei cadaveri dei tibetani; ma c'è da chiedersi se mai i servizi segreti russi avrebbero permesso, in ultima analisi, la fuoriuscita di una simile notizia. Qualcosa di vero, peraltro, c'è. I nazisti ebbero effettivamente un incontro segreto con le alte autorità tibetane, nonostante le smentite ufficiali. Lo dimostra un cortometraggio, recentemente trafugato, pare, dagli archivi dell'Istituto Luce; è senz'altro autentico, anche se non possiamo metterci la mano sul fuoco.

  

Le SS si fanno inquadrare solo raramente, ed in maniera non riconoscibile; non vi sono poi scritte o codici del Reich, salvo che nella sigla di chiusura. Il film, infine, ci è stato spedito anonimamente da una persona che sostiene di averne avuto una copia da chi l'ha sottratto dagli archivi storici. "Era fra i dieci titoli riservati dell'Istituto Luce, non ammessi alla pubblica visione", ci scrive l'anonimo mittente. Che ne ha avuto una copia, riversata su videocassetta VHS, dalla bobina originale. Una copia di terza mano è giunta a noi. Si tratta di un video di una ventina di minuti, in bianco e nero e privo di sonoro. Mostra le fasi salienti della spedizione della Ahnenerbe in Tibet e l'incontro con i lama. Il documento è eccezionale, e ve ne mostriamo alcune sequenze in anteprima mondiale!
LA SPADA NELLA ROCCIA  

Abbiamo chiesto un parere ad un esperto di esotersimo nazista, il dottor Marco Sbrana di Pisa, del Centro Studi Fenomeni UFO Odissea 2001. "Attorno al nazismo", ci ha risposto, "esiste molta mitologia; ed anche attorno al tema degli UFO nazisti, di cui mi occupo come ufologo. In Italia di questi temi se ne parla appena; nei paesi anglosassoni troppo e spesso a sproposito (esistono addirittura dei fumetti sull'argomento). É sicuramente vero che da noi e in Germania l'argomento sia scottante per il passato dittatoriale di entrambi i Paesi; in Germania questo tipo di ricerca è divenuto appannaggio quasi esclusivo di deliranti gruppi neonazisti. Il non addetto ai lavori è sicuramente portato a pensare che si tratti di bufale colossali; ma ricercatori seri da oltre cinquant'anni stanno cercando di ricostruire un percorso che, senza nulla togliere alla storia tradizionale, aiuterebbe a dare una serie di risposte a molti enigmi.
É dimostrato che Hitler e l'entourage nazista erano fortemente condizionati da visioni esoteriche e mistiche della storia, tanto che, secondo lo scrittore Trevor Ravenscroft , il futuro capo del movimento nazionalsocialista avrebbe capito quale sarebbe stata la sua missione, quando rimase folgorato dalla vista, nel 1909, di un oggetto particolare. L'oggetto in questione è a tutt'oggi conservato nel museo Hofburg di Vienna; la leggenda vuole che sia la lancia che il centurione romano Caio Cassio (passato alla storia con il nome di Longino) ficcò nel costato del Cristo agonizzante sulla croce. Al di là di questo, è comunque certo che, membri influenti del partito nazista quali Rudolph Hess e E. Himmler, erano adepti della società esoterica Thule e di altre meno note, quali la Golden Dawn, certo non meno influenti.
Non stupisce quindi che dal 1937, il movimento nazista abbia sguinzagliato agenti delle SS per tutto il mondo in cerca degli oggetti più leggendari, quali Excalibur, il Santo Graal, l'arca dell'Alleanza (ante Spielberg), il regno di Agarthi ecc...". "Nel 1938", prosegue Sbrana, "furono inviate le truppe dell'Ahnenerbe in Estremo Oriente; una in Tibet alla ricerca delle origini dell'arianesimo (ma vi erano anche altri imprecisati fini esoterici) e una in India, per cercare di carpire i segreti dei testi Veda e delle mitiche Vimana Shatra. Questo sta a dimostrare l'interesse che fin dall'origine il Reich per certe tematiche...".
GLI ATLANTIDI ARIANIProsegue Sbrana: "In quegli stessi anni in Germania era molto diffusa una dottrina importata dall'Oriente dal docente di geopolitica Karl Haushofer, grande vecchio del nazismo e propugnatore dello spazio vitale; era definita Dottrina Esoterica Segreta. Secondo tale teoria, circa 12.000 anni fa sarebbe esistita una civiltà superiore ariana, gli Atlantidi, poi distrutta da un immane cataclisma, di cui si accenna in tutte le più antiche religioni (il diluvio universale della Bibbia). I pochi superstiti erano divenuti i padri delle nuove civiltà successivamente affermatesi; gli antichi ariani avevano però lasciato in giro per il mondo le tracce della loro antica tecnologia. Non stupisce quindi che scienziati messi al bando dal mondo accademico, e propugnatori delle teorie più estreme, fossero accolti con grande favore e dotati di abbondanti mezzi di ricerca dal regime nazista, che cercava sempre nuovi armi da guerra.
ED ARRIVANO I DISCHI VOLANTI"Accadde anche con i dischi volanti terrestri", prosegue Sbrana. "Fu nei primi anni della guerra che cominciarono a fiorirono gli studi sugli aerei discoidali, le V-7; nel 1938 e '39 erano in corso avanzati studi su aeroplani di forma circolare e sulla levitazione degli oggetti. La denominazione V-7 ha finito con il tempo per divenire sinonimo di disco volante nazista, in realtà questo è improprio, perché nella nomenclatura originale indicava solo alcuni progetti dalle caratteristiche ben determinate, chiamate anche in gergo Ruote Volanti. Gli altri dischi avevano invece nomi altisonanti legati alla mitologia nordica, quali Vril, Haunebu ecc... I prototipi delle V-7 vere e proprie si rifacevano agli studi del prof. Shauberger, circa apparecchi volanti dotati di ugelli orientabili che producevano quello che venne denominato effetto Coanda, in grado di rendere possibile la salita verticale del disco".
E nel frattempo altro materiale esce dagli archivi segreti, questa volta da quelli fascisti. "Abbiamo dimostrato senza ombra di dubbio e grazie alla perizia di un consulente del tribunale di Como, il professor Antonio Garavaglia, che i files fascisti sono autentici, dell'epoca", ci racconta il nostro Alfredo Lissoni. "La perizia è stata effettuata su degli originali, inviati all'ufologo Roberto Pinotti, e riferiti al sorvolo di Venezia nel '36 di un sigaro da cui uscivano due ordigni volanti a forma di Saturno. Le analisi chimiche di carta, inchiostro e di impressione dell'inchiostro su carta hanno dato una data ben precisa: 1936! Dunque è confermato che i fascisti conoscessero il fenomeno UFO molti anni prima della sua nascita ufficiale. Inoltre ho condotto molte ricerche d'archivio ed alla fine ho rinvenuto due dossier dell'epoca, dalla dicitura inequivocabile "Aeroplani sospetti - Segnalazioni 1931 -1933 - 1934 - 1935" (ma si arrivava sino al 1938!). Erano tutti documenti originali, segnalazioni della polizia, dei Fasci o delle Forze Armate alla Prefettura; riguardavano in larga parte aerei spia, di contrabbandieri o anche normale traffico aereo, ma c'erano anche "velivoli sconosciuti" (tali venivano definiti) dalle prestazioni identiche a quelle degli UFO (dizione che all'epoca ovviamente non esisteva). Una fetta considerevole di queste segnalazioni, a differenza di quanto comunemente accadeva per il traffico convenzionale, veniva segnalata "alla Regia Prefettura - per Intelligenza Milano", cioè ai servizi segreti. Ho scoperto così che a Milano esisteva una rete ben precisa per seguire e intercettare questi ordigni (analoga al successivo Project Twinkle americano, del 1947); ne facevano parte gli Uffici della polizia di Cinisello, Arena di Milano, il Comando Difesa, gli aeroporti di Taliedo (centro radiotelegrafico) e Bresso, gli Uffici di Piazza Napoli e Ghisolfa, la Questura. Talvolta i telegrammi venivano girati anche al Centro di Raccolta Notizie del Viminale a Roma. Cosa dicevano? Facciamo alcuni esempi: 24 luglio del '34 - Precedenza assoluta su tutte le precedenze - Allarme aereo - Comando aeroporto presso prefetti Lombardia - Centro raccolta notizie Viminale Roma. Sondrio segnalava l'avvistamento di un 'velivolo non potuto identificare', a quota altissima, apparso sopra la città alle 8.55; allertati Arena, Bresso, Taliedo e Questura. Altro caso: 5 aprile 1934, telegramma urgente da Genova. Il semaforo di Portofino segnalava alle 16.15, sulla rotta aerea di Genova, tre ordigni sconosciuti diretti a nordovest. Un minuto dopo uno spariva; gli altri due erano avvistati sopra la città. 3 giugno del '33: la camicia nera Agosti invia un fonogramma dal posto di osservazione Solferino chiedendo l'allarme aereo. 8 luglio 1933; sono le 10.55 e due 'velivoli sconosciuti', che si differenziano dai comuni aerei perché invertono di botto la rotta, sorvolano Valona. Il 17 agosto 1933 il console Pagani avvisa del sorvolo di un ordigno, su Milano. 'Per misure precauzionali ho fatto alzare la pattuglia di allarme', conclude il fonogramma. Non possiamo affatto escludere che in molti di questi casi gli ordigni avvistati altro non fossero che i moderni UFO...".

MARCONI, QUESTO SCONOSCIUTOSecondo i files fascisti, fu Marconi il capo del Gabinetto che studiò i dischi volanti sotto Mussolini. Ma vi sono altri aspetti inediti del grande scienziato. Uno studioso italiano, il dottor Lodovico Gualandi, si batte da anni per divulgare inedite informazioni ma, come spesso avviene con gli studiosi controcorrente, viene continuamente boicottato e censurato (ma non da noi).
Ecco il suo pensiero: non è assolutamente vero che Guglielmo Marconi abbia offerto la sua invenzione in prima istanza al Ministro delle Poste e Telegrafi di Roma e che questi l'avrebbe poi rifiutata considerandola la proposta di un giovane visionario. A quel ministro è sempre stata attribuita una colpa che, nella realtà, egli non si è mai sognato di
"Nessuno", sottolinea Gualandi, "può contestare quello che Marconi seppe realizzare in Inghilterra e in America nel campo delle radiocomunicazioni, ma da quello che si legge nei testi di storia della scienza e nelle enciclopedie, a Marconi vengono sistematicamente negate l'originalità e la rilevanza scientifica delle prime invenzioni. La falsa opinione che Marconi non avesse inventato altro che già non si conoscesse nacque negli ambienti scientifici bolognesi che in seguito non ebbero più la possibilità di conoscere quei documenti che provavano inconfutabilmente l'originalità e la rilevanza scientifica delle sue prime invenzioni e scoperte'', documenti che in questi anni di ricerca Gualandi è riuscito a esaminare e in parte a pubblicare. ''Gli storici inglesi e americani hanno sempre creduto di poter attingere dalla letteratura ufficiale italiana le notizie sull'opera svolta da Marconi nel 1895, a Villa Griffone di Pontecchio, ignorando che in Italia, fino al 22 dicembre 1896, nessuno sapeva chi era e cosa avesse realmente inventato e scoperto Marconi. Di quel periodo, scrigno della verità storica, è infatti necessario ricostruire tutto, una azione che può essere resa possibile esclusivamente dallo studio attento e dettagliato della bibliografia fondamentale'', così come il ricercatore ha fatto dal 1974 in poi. L'ultima scoperta di Gualandi riguarda le famose lastre metalliche trovate nel '39 a Villa Griffone su segnalazione dell'anziano colono Antonio Marchi, e ritenute finora "la prima presa di terra" di Marconi, mentre in realtà farebbero parte di un poderoso e originale accumulatore elettrico, realizzato da Marconi per il suo sistema di telegrafia senza fili.

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